Dimitri e Victoria sono due bambini ucraini accolti ieri a Pomigliano d'Arco e sono diventate virali.
A Salerno dopo i primi tre alla San Tommaso d'Aquino di Fratte, altri sei piccoli profughi tra i 4 e gli 11 anni provenienti dall'ovest dell'Ucraina, dove da sabato sono iniziati i bombardamenti intensi, sono nelle classi del comprensivo Giovanni Paolo II di Torrione. «Dove sono i sotterranei per rifugiarci?» è stata una delle prime domande che hanno fatto alle nuove maestre e nuovi compagni palloncini, applausi e lavoretti con i simboli della pace.
Sono solo i primi arrivi di quella che si annuncia come un'onda umana enorme, un'emergenza umanitaria improcrastinabile. A partire dai luoghi dove ospitarli. Le richieste sono tante, i posti disponibili molti di meno, ammette don Antonio Romano della Caritas diocesana. Molte strutture cittadine sono adibite all'accoglienza dei senza tetto, una cinquantina o poco più. E occorrerà aspettare ancora qualche giorno prima che possa entrare in funzione uno spazio nelle vicinanze di Montoro.
L'amministrazione comunale è in dialogo con il direttore del museo Diocesano, don Luigi Aversa, parroco della chiesa di Sant'Anna in San Lorenzo, per valutare la possibilità di ospitare mamme e bambini negli ampi spazi dell'edificio religioso del centro storico alto.
L'ipotesi dell'Ostello della gioventù di via dei Canali, chiuso da mesi in seguito allo scadere della convenzione con i gestori, precisa il primo cittadino, resta invece l'ultima soluzione.
Intanto la parrocchia di San Bartolomeo Apostolo di Capezzano è pronta ad ospitare nove persone: nella casa canonica ci sono tre camere con due servizi e una cucina con sala pranzo. Grazie alla sensibilità di tanti fedeli la si è dotata di biancheria, elettrodomestici e cibo.