Il sindaco di Eboli Mario Conte torna sulle contestazioni della sua amministrazione sia al tracciato dell’alta velocità Salerno-Reggio Calabria, sia sulla bretella tra A2 e statale 18 ad Agropoli.
Non si placa la polemica tra i Comuni della Piana del Sele e Rete ferroviaria italiana sul tracciato proposto da quest’ultima per la linea lotto AV Battipaglia –Romagnano al Monte: l’impatto del percorso ipotizzato, secondo i residenti e sindaci della zona sarebbe troppo pesante sul territorio. Il tracciato va, infatti, ad incidere su terreni con colture, opifici, attività produttive e attraversa una zona densamente edificata in Eboli, con abitazioni private, destinate ad espropri ed abbattimenti (secondo il sindaco di Eboli, Mario Conte, “la strada progettata abbatte quasi un intero quartiere, attraversa la per circa 2 km, ed impatta su 54 abitazioni). Dunque, il Comune di Eboli è pronto a proseguire la sua battaglia contro il tracciato dell’alta velocità Salerno-Reggio Calabria. Ma non è l’unica battaglia: l’amministrazione Conte promette battaglia anche contro la bretella di collegamento tra l’A2 e la statale 18: “Anche in questo caso viene indicato un tracciato che attraversa l’intero territorio della Piana del Sele, e gran parte del Comune di Eboli. – spiega ancora il primo cittadino – In particolare, interessa 314 aziende e migliaia di ettari di terreno. Stiamo parlando di una strada di livello B, tipo autostrada, dove non ci sono accessi e che attraversa questi questi territori”. Secondo Conte, in questo caso c’è un’alternativa percorribile: “l’SP30, che potrebbe essere migliorata e diventare la strada su cui far immettere la strada di grande collegamento che l’Anas vuole realizzare. Bisogna collegare l’Aversana a Paestum e all’autostrada, fare il ponte sul fiume Sele, e agganciarsi lì dove si vuole far arrivare la bretella”. Questa la proposta che il Comune eburino porterà all’attenzione del Ministero e dell’Anas, e soprattutto alle autorità locali per sottolineare che non si può attraversare un territorio con un’infrastruttura così impattante senza considerare che si che si crea un danno ambientale notevolissimo, oltre che economico a queste aziende”.