Il comitato dei ministri del Consiglio d’Europa manifesta “preoccupazione” perché solo “una minima parte delle ecoballe accumulate prima del 2009” in Campania sono state rimosse e, pertanto, “sollecita le autorità italiane ad attuare senza ulteriori ritardi il piano per rimuovere questo tipo di rifiuti”. Nel 2012 la Corte di Strasburgo aveva condannato e multato l’Italia per aver costretto i cittadini di Somma Vesuviana a vivere per mesi tra i sacchetti di immondizia che si accumulavano sulle strade, in seguito all’emergenza rifiuti che la Regione ha conosciuto tra il 1994 e il 2009. Secondo quella pronuncia l’Italia deve fornire, entro il 16 dicembre di quest’anno, informazioni dettagliate sul sistema di smaltimento dei rifiuti, inclusa la capacità degli impianti e le strategie a lungo termine per assicurarne l’efficienza, nonché i meccanismi di monitoraggio. Inoltre, le autorità devono assicurare che i cittadini abbiano la possibilità di fare ricorso contro la cattiva gestione del sistema. “Anche in Europa si sono accorti che è stato rimosso appena il 5,6% delle ecoballe stoccate” dicono i consiglieri regionali del M5S, che aggiungono: “A questo ritmo, per rimuovere le oltre 5 milioni di tonnellate restanti serviranno non meno di 49 anni”. Una dichiarazione cui ha replicato il vicepresidente della Giunta regionale, Fulvio Bonavitacola, assessore all’Ambiente: “I consiglieri regionali 5 Stelle alimentano il solito chiacchiericcio sulle ecoballe. Questa volta traggono spunto da un banale documento di un organismo burocratico che non c’entra nulla con l’Unione Europea. Il Consiglio d’Europa, fondato il 5 maggio 1949, conta oggi 47 Stati membri e si occupa di cooperazione europea in materia di diritti umani“.
Ecoballe, l’allarme dell’Europa: «In Campania rimozione a rilento»
38