La promenade divenuta jattura, per cause e concause, per criticità difficilmente superabili e per norme mai rispettate in tutto e da tutti, per il destino che continua a metterci lo zampino. Ancora macchie di sangue sul lungomare, ancora vite che si spezzano come fuscelli e la rincorsa alla risoluzione dei problemi continua, sempre più affannosa, da parte della Polizia Municipale che fa quel che può – come sottolineato dal Comandante Battipaglia, tra decine di sanzioni elevate grazie agli autovelox e rallentamenti del flusso veicolare imposti dalle bande sonore -. Di più non si può fare, almeno al momento – come ammesso dall’assessore Tringali – perché le risorse sono quelle che sono. Ci sta, che un Ente locale di questi tempi possa avere problemi di cassa, ma chi amministra la città sa meglio di noi che la vita viene prima di tutto, per cui si facciano tagli ovunque, se è il caso, ma non sulla sicurezza. La morte del 61enne Michele Maddalena allunga la lista luttuosa e prolunga il dolore della comunità: adesso sono davvero troppi, i morti. E’ emergenza e da tale va affrontata. Intanto, l’auto e lo scooter coinvolti nell’incidente di domenica sono stati sequestrati e la salma della vittima posta a disposizione della magistratura per l’eventuale autopsia. Finirà sul registro degli indagati il conducente dell’auto con l’accusa di omicidio stradale: un atto dovuto, aspettando gli esiti della ricostruzione della dinamica da parte degli inquirenti.
Emergenza Lungomare: tagliare tutto, ma non la sicurezza
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