Un attimo e viene travolto dalla neve, le montagne del nord Italia provocano un’altra vittima salernitana. Potrebbero essere state le temperature alte, di circa 16-18 gradi, a provocare ieri pomeriggio la valanga e la morte di Raffaele Punzi, ricercatore universitario di Cava de’ Tirreni di 31 anni che da poco lavorava in Germania. Il ragazzo, insieme ad un’amica di Vietri sul Mare rimasta miracolosamente illesa, si trovava nei pressi del rifugio Boffalora, a 1.250 metri di altezza. All’improvviso una grande massa di neve si è staccata dalle pendici del monte Galbiga, la vetta più alta della zona, travolgendo i due escursionisti salernitani. Lei si è salvata mentre il corpo di Raffaele Punzi è stato trovato senza vita dopo qualche ora dalle squadre di soccorso del 118. Ucciso dalla passione che l’aveva portato in uno dei punti più belli del comasco dal quale è possibile ammirare lo spettacolare panorama che si affaccia sul Lago di Como. La morte è avvenuta in seguito a un poli-trauma a sua volta dovuto a una caduta di parecchi metri. Il magistrato della Procura di Como, Antonio Nalesso, ha aperto un fascicolo e dovrebbe disporre l’autopsia sul corpo di Punzi. La tragedia di ieri riporta alla mente quanto successo lo scorso 8 dicembre in Val Pellice, nel torinese, quando a perdere la vita fu il salernitano Marco Capone.
Escursionista salernitano muore nel comasco
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