Parcheggiatori estorsivi e non abusivi. Chiarisce subito questa differenza il procuratore capo di Salerno Corrado Lembo in apertura della conferenza stampa convocata stamattina al terzo piano del Palazzo di Giustizia. Estorsione è l’accusa per 32 persone, responsabili di aver preteso, anche con minacce, denaro da numerosi automobilisti salernitani. Sei degli indagati sono stati trasferiti in carcere, 24 ai domiciliari. Tre sono indagati a piede libero. E’ questa il secondo round dell’inchiesta sul fenomeno, diffuso e dilagante nella città di Salerno, condotta dai carabinieri della Compagnia di Largo Pioppi. Il 6 luglio 2017, erano già stati arrestati 35 parcheggiatori abusivi. Dieci dei quali sono stati destinatari di misura cautelare anche in questa seconda attività di indagine, in quanto hanno reiterato la propria condotta. «Chi aveva avuto un alleggerimento della misura restrittiva è tornato nelle stesse zone per commettere lo stesso reato, – ha spiegato in conferenza stampa dal maggiore Pierpaolo Rubbo – mentre le zone rimaste libere sono state presidiate da nuovi soggetti» che, in modo professionale ed organizzato, svolgevano il servizio di parcheggiatori dietro compenso anche in aree già adibite al parcheggio a pagamento comunale. Gli indagati, è stato accertato, costringevano gli automobilisti all’indebito pagamento di piccole somme di denaro (fino a 5 euro per ogni veicolo in sosta), attraverso atteggiamenti intimidatori e indirettamente minatori.
Estorsione in cambio della sosta dell’auto. 22 arresti a Salerno
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