L'inchiesta della Dda di Salerno

Estorsione nell’agro, primi interrogatori

L'imprenditore ha chiarito la propria posizione
Simona Cataldo

Ha respinto tutte le accuse, dichiarandosi, a suo modo, vittima di quel sistema. E’ toccato anche all’imprenditore Gambardella, in carcere da mercoledì mattina, finito nell’inchiesta della Dda di Salerno con al centro un giro di estorsioni promosse dagli appartenenti ai clan Fezza-De Vivo e Gugliano, attivi nell’agro nocerino sarnese, rispondere alle domande degli inquirenti. Gambardella, accusato di aver partecipato all’associazione criminale, si è difeso per oltre un’ora, durante l’interrogatorio tenuto ieri dinanzi al Gip del Tribunale di Salerno, spiegando di essere estraneo all’organizzazione. Gli inquirenti, invece, lo accusano di aver favorito il clan, convocando nel proprio ufficio gli imprenditori vittime delle estorsioni, raccogliendo anche le somme di denaro destinate al gruppo. Si sono invece avvalsi della facoltà di non rispondere molti degli altri indagati finiti nel blitz eseguito dai poliziotti della Squadra Mobile e dai carabinieri del Reparto Territoriale di Nocera Inferiore. Ventitrè, ricordimano, gli arresti disposti dal Gip su richiesta del Procuratore capo di Salerno, Giuseppe Borrelli. Otto sarebbero gli episodi di estorsione attribuiti al clan capeggiato, all’epoca dei fatti, da Rosario Giugliano, ora collaboratore di giustizia.

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