Dopo settimane di detenzione carceraria, l’imprenditore Gianluca La Marca ottiene i domiciliari ad Eboli, dopo aver riempito decine di pagine di verbali in una deposizione-fiume che avrebbe ampliato di molto il quadro di indagine messo a fuoco dall’interrogatorio di garanzia seguito al suo arresto.
Difeso dagli avvocati Silverio Sica ed Agostino De Caro, La Marca ha spiegato come il suo Caseificio e le aziende a lui riconducibili vantassero un credito consistente nei confronti dell’erario e giammai avrebbero messo in atto una sistematica evasione fiscale così come ipotizzata dall’inchiesta che lo ha portato in carcere. Fra le accuse, figura anche quella di aver corrotto il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Emilio Vastarella, consegnandogli un orologio ed un bracciale in cambio di un’aggiustatina ad un’istanza di rimborso.
Ma anche su questo, La Marca pare abbia chiarito, oltre ad aver raccontato molto altro in pagine e pagine ora secretate dagli inquirenti. Da ricordare è anche la vicinanza- ipotizzata dai magistrati- tra La Marca e Giovanni Maiale, che avrebbe aiutato l’imprenditore caseario a farsi strada con la maniere forti nel settore, dalla Piana del Sele al Cilento, piegando i concorrenti più recalcitranti. Anche su questo, la difesa di La Marca ha smentito pressioni indebite oltre la normale concorrenza, ma le valutazioni saranno fatte dagli organi competenti.
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