Forse l’averlo rivisto in tv, come scenografia principale della seconda stagione di Vincenzo Malinconico, avvocato d’insuccesso, ha risvegliato coscienze e progetti quasi dimenticati: è partito l’iter di affidamento della redazione del progetto di fattibilità tecnica ed economica di “restauro, risanamento, riqualificazione e rigenerazione urbana” dell’ex Palazzo di giustizia di Salerno. Il vecchio tribunale, per intendersi. I lavori previsti, come da protocollo d’intesa sottoscritto da Regione Campania, Agenzia del Demanio, Provincia e Comune di Salerno oltre all’Azienda Universitaria “Ruggi”, sarebbero stimati in 34 milioni 751mila euro. Con questa cifra per l’ex tribunale ci sarebbe un nuovo destino: quello di diventare “un polo culturale e sociale, un hub che garantisca e culli lo sviluppo della vocazione universitaria e turistica della città”. La sorte del Palazzo, posizionato tra i due corsi cittadini, nel cuore della city è stata per lungo tempo al centro di discussioni e tensioni nel timore che l’edificio, con i suoi tre piani e 12.850 metri quadrati, potesse essere ceduto a un privato. In effetti, i contatti per una possibile di alienazione erano in corso – in epoca prepandemica – ma poi nulla se n’è fatto perché la proprietà è passata nelle mani della Regione: adesso, dopo la vetrina nazionale regalatagli dalla fiction tratta dai libri di Diego de Silva, lo stabile simbolo del Corso torna ad essere protagonista del dibattito cittadino con l’auspicio formulato dal governatore Vincenzo De Luca: “Qualunque sia la destinazione – disse – il palazzo sia vivo”. Per poi aggiungere: “Voglio che l’Università di Salerno torni, per una parte, nella città”.
Di proprietà della Regione, ha il suo destino scritto in un protocollo siglato con Agenzia del Demanio, Provincia e Comune di Salerno oltre all'AOU "Ruggi",
Ex Tribunale: 35 milioni per farne un polo culturale “vivo”
Vincenzo De Luca: "Voglio che l'Università di Salerno torni, per una parte, nella città"
33
articolo precedente