Campagne acquisti deficitarie, l’imbarazzo della società per le vicende giudiziarie che vedono coinvolto il proprio DG, un rapporto con l’ambiente che non è mai stato idilliaco… insomma, di indizi per fornire una prova del fallimento di Fabiani ce ne sarebbero ben più di due. Eppure, il Direttore è ancora lì, come chi sta in Paradiso a dispetto dei Santi. Una semplice occhiata alla classifica basterebbe per dargli il benservito, invece l’accanimento terapeutico continua, anche se – stavolta – il vice Presidente Murolo qualcosina l’ha detta fuori dai denti: Fabiani non può certo vivere di rendita dopo il ritorno in B dei granata, i numeri sono contro di lui e a fine campionato la sua esperienza con la Salernitana sarà già una storia da archiviare. Eutanasia di un progetto fallito, con tutto il cartello di preparatori atletici e collaboratori vari. Eutanasia di un rapporto che – nelle intenzioni – avrebbe dovuto essere duraturo e ricco di soddisfazioni. Il DG andrà via a fine campionato, anche se – mai come stavolta – potrebbe segnare un punto a proprio favore e soprattutto per la causa comune: dimettendosi. Per chiudere la parentesi con un apprezzabile atto di dignità, per evitare ulteriori tensioni e malumori che da qui alla fine del torneo potrebbero trasformarsi in bastoni tra le ruote sul cammino verso la salvezza.
Fabiani, missione fallita
98
articolo precedente