Siamo in guerra anche noi. Una guerra di nervi, psicologica, economica. I prezzi alle stelle dei carburanti e il caro spesa iniziano a condizionare le nostre vite. Sono gli effetti della guerra in Ucraina ma non solo perché l'aumento di alcuni costi è scattato prima del conflitto bellico. E così durante la pandemia, che ancora stiamo vivendo, se prima non si usciva di casa per paura di prendere il Covid adesso c'è chi è costretto a restare in casa perché prendere l'auto è diventato un lusso con l'aumento esponenziale e costante di benzina, diesel e metano.
Meglio tenere da parte un po' di soldi anche perché pure fare la spesa è diventato più difficile e alcuni prodotti stanno andando a ruba. Come farina, olio di semi e pasta. Quando si trovano sugli scaffali, spesso si possono acquistare in modo contingentato. Numerosi supermercati hanno deciso di vendere ad ogni cliente un numero determinato di pacchi di pasta o di farina o di bottiglie di olio. Questo per consentire a tutti di trovare i prodotti, evitando la speculazione di alcuni.
Ecco che la guerra economica in atto diventa anche guerra psicologica. Negli ultimi giorni è scattata una corsa alla spesa dovuta alle notizie che circolano ma comunque in parte ingiustificabile. Una psicosi che nasce dalla paura di non trovare alcuni alimenti o di trovarli a prezzi più alti. Al momento, anche se in alcuni supermercati ad esempio è finita la farina, sembra esserci una copertura adeguata delle forniture ma bisogna verificare la situazione nel tempo.