L’obiettivo di Rosario Caputo, da poco presidente di Fedeconfidi, è semplice: rafforzare ruolo e sistema, approfittando di una riforma strutturale. Caputo ha idee importanti per la fisionomia da donare alla Federazione dei confidi che aderisce a Confindustria: al Sole 24 ore dichiara di voler prendere di petto gli effetti negativi della crisi ed accelerare quel processo di integrazione avviato in passato e frenato dalla situazione congiunturale. Con una mentalità innovativa: considerare il Confidi una vera e propria azienda. Caputo non è nuovo a questo tipo di sfide: dal 2000 è alla guida di Ga.Fi, il più grande confidi del Mezzogiorno. Oggi, con la legge 150 del 2016 i confidi possono autoriformarsi e Caputo confida al quotidiano di Confindustria i suoi quattro obiettivi: ridefinire il ruolo dei confidi nella filiera della garanzia; rafforzarne la capacità di sostegno all’accesso al credito delle micro, piccole e medie imprese; semplificare e razionalizzare gli adempimenti e lo scenario normativo di riferimento; assicurarne la sostenibilità nel tempo. Caputo ricorda che lo scorso anno i confidi hanno garantito poco più del 7% dei prestiti alle imprese medio-piccole. «Occorre una maggiore patrimonializzazione per consentire ai confidi di operare», dice Caputo, che sollecita nella prossima legge di stabilità un finanziamento pubblico al pari di quello del 2014 (225 milioni). È importante, inoltre, per Caputo realizzare forme di condivisione dei rischi tra i confidi, per essere più forti. Uno spirito di mutualità, sottolinea Caputo, che ha sempre caratterizzato i confidi e consentirebbe di assicurare l’erogazione dei finanziamenti alle imprese. https://www.youtube.com/watch?v=n6evM1fHaLs
Fedefconfidi: presidente Caputo fissa strategie parlando al Sole24Ore
102
articolo precedente