Femminicidio, Aiello aveva già minacciato la moglie

Simona Cataldo

Ossessionato dalla gelosia, tanto da installare registratori in casa. Marco Aiello, il 40enne idraulico, che il 20 settembre scorso ha ucciso la moglie, Maria Rosa Troisi, 37 anni, aveva ricevuto anche l’aiuto e la vicinanza della famiglia. A preoccupare i genitori di lui, come riporta oggi La Cttà, sarebbe stato un episodio avvenuto il 4 giugno. Marito e moglie, stando al racconto dei familiari, avrebbero litigato nell’abitazione del padre del 40enne. L’aveva minacciata con una penna e poi afferrata per i capelli. In quell’occasione i genitori di Aiello chiesero aiuto alle forze dell’ordine. Più volte contattarono il 112 ed il 113 «senza ricevere risposta». La furia del 40enne spinse la madre di Aiello a trasferirsi per qualche giorno a casa della coppia con l’intento di proteggere la nuora. Poi furono indirizzati anche verso un terapista. Temeva di essere tradito ed anche di essere avvelenato dalla moglie: con questo timore l’8 maggio si era recato al pronto soccorso dell’ospedale Ruggi, ma gli esami tossicologici diedero esito negativo. Aiello aveva poi deciso di lasciare il lavoro, mettere in vendita l’abitazione di Santa Lucia e di trasferirisi nell’appartamento in zona Lago, poco distante dalla casa dei genitori. Una lunga vacanza di famiglia sembrava aver risolto i problemi della coppia, poi il tragico finale.

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