Si era provocato tagli alla gola e al polso, adesso è fuori pericolo ed è stato dimesso dall’Ospedale Ruggi, ma i medici, che lo hanno in cura, non escludono che Marco Aiello possa provare, di nuovo, a togliersi la vita. E’ per questo che è stata richiesta una perizia psichiatrica sul 40enne finito in carcere con l’accusa di omicidio volontario con dolo d’impeto per aver accoltellato ed ucciso la moglie, la 37enne Maria Rosa Troisi, mercoledì scorso a Battipaglia. I sanitari temono, infatti, che l’uomo possa ripetere il gesto estremo. E’ per questo che a breve, nell’ala protetta del carcere di Salerno, sarà visitato da uno specialista che suggerirà l’eventuale trattamento da seguire. Anche il fratello di Aiello aveva confessato al legale difensore dell’uomo, l’avvocato Leopoldo Suprani, i suoi timori sulla possibile reazione del fratello, dopo “essersi reso conto di quello che ha fatto”. Intanto, le indagini vanno avanti. Lunedì mattina si terrà, se le condizioni di Aiello lo permetteranno, l’interrogatorio di garanzia, mentre prosegue il lavoro degli inquirenti per appurare l’attendibilità del racconto reso dallo stesso 40enne dopo il delitto. Si continua a raccogliere le testimonianze delle persone informate sui fatti, relativamente anche alle continue liti e discussioni tra i coniugi. Si cerca di ricostruire, attraverso l’esame dei telefoni, cosa abbia innescato la gelosia dell’uomo e la convinzione che la moglie lo tradisse. Circostanza, tra l’altro, smentita da persone vicine alla coppia. Aiello nella sua confessione avrebbe raccontato nei dettagli quanto accaduto nel corso di quell’ultima lite con la moglie, al termine della quale avrebbe afferrato un coltello da cucina, sferrandole un colpo alla gola, uccidendola.
Femminicidio di Battipaglia: perizia psichiatrica su Aiello
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