Quel maledetto 30 novembre 2024 sembrava aver segnato per sempre il destino di Carmine Fiorillo. Un banco pomeriggio come tanti all’Università di Fisciano, trasformato in un incubo da un improvviso colpo di vento. L’immenso pino che per anni aveva ombreggiato il campus si è schiantato al suolo con un boato, travolgendo lo studente ebolitano di 25 anni e altri due giovani. Carmine è stato il più colpito. Quando i soccorritori lo hanno estratto dall’intrico di rami, il suo corpo presentava un quadro drammatico: colonna vertebrale lesionata, grave trauma cranico, bacino e costole fratturate. Trasportato d’urgenza al Ruggi d’Aragona di Salerno, i medici hanno subito compreso la gravità della situazione. Quello che è seguito è stata una battaglia durata quasi quattro mesi, combattuta giorno dopo giorno tra le mura dell’ospedale. Tre interventi chirurgici di precisione, un lavoro corale tra reparti di Rianimazione, Neurochirurgia e Pneumologia, e l’indispensabile supporto psicologico. Un’esperienza che ha messo alla prova non solo le competenze mediche, ma soprattutto la capacità di mantenere viva la speranza. Oggi, finalmente, una svolta. Carmine ha lasciato il Ruggi per essere trasferito al Centro di Riabilitazione di Imola, dove inizierà un nuovo capitolo del suo percorso di recupero. “Ti abbiamo visto lottare con una forza incredibile”, gli hanno detto i medici al momento del commiato. “Ora il nostro augurio è che tu possa riconquistare, passo dopo passo, la tua vita”.
Lo studente ebolitano sopravvissuto al crollo di un albero al campus
Fisciano, il miracolo di Carmine:lascia il Ruggi dopo 4 mesi
Il 30 novembre il vento e l'albero crollato all'Università
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