«Quella mattina stavamo preparando insieme il bagnetto per la piccola, mentre io mi occupavo di prendere l’occorrente, ho sentito mi marito dal bagno dire “non mi sento” quando l’ho raggiunto ho visto mia figlia andare giù». La mamma della piccola di due anni lanciata dalla finestra di casa dal padre, affida al suo difensore, l’avvocato Ersilia Trotta, il racconto di quegli istanti tragici vissuti il 30 ottobre scorso quando il marito ha lanciato la loro bimba dalla finestra dell’appartamento di Fisciano dove vivevano. «Una famiglia amorevole e solare, dove si è consumata una tragedia che resta inspiegabile» ci racconta al telefono l’avvocato Trotta. «Quando si è precipitata in strada per soccorrere la bimba ha alzato gli occhi alla finestra e ha visto il marito che minacciava di lanciarsi giù. E’ quella l’ultima volta che lo ha visto. Ora dovrà innanzitutto occuparsi del benessere della figlia, ma anche dello stato di salute del marito» che resta ristretto in carcere con l’accusa di tentato omicidio. «Prima del 26 ottobre, quando l’uomo aveva temuto che dentro un pacco postale vi fosse una bomba, non aveva dato nessun segno di malessere profondo» spiega l’avvocato Trotta «era in attesa di prenotare degli accertamenti diagnostici e come prescrittogli da uno specialista stava assumendo delle gocce». Mamma e figlia da giovedì sono a casa dei nonni paterni, come deciso dal Tribunale dei Minori che ha disposto l’affidamento congiunto a mamma e nonno. «Aspettiamo ora l’esito della perizia psichiatrica» conclude l’avvocato Trotta. Marito e moglie a gennaio saranno ascoltati dai giudici del Tribunale dei Minori.
Fisciano, la mamma della bimba “mio marito sempre amorevole”
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