Ci sono voluti ventitré anni perché la coppia di putti in marmo che adornavano l’altare settecentesco della chiesa di San Pietro apostolo e dello Spirito Santo a Fisciano, sottratti il 2 agosto del 2000, tornassero a “casa”.
Gli angeli erano in una villa nel Comune di Seravezza in provincia di Lucca, appartenuta ad un avvocato ormai defunto ed attualmente divisa tra alcuni suoi eredi che non hanno saputo dare spiegazioni della provenienza illecita delle due statue.
Il capitano Claudio Mauti, comandante del nucleo carabinieri per la tutela del patrimonio culturale di Firenze (ed ex studente della facoltà d’informatica dell’università di Salerno), ha sottolineato che il ritrovamento e la riconsegna testimoniano le notevoli doti investigative e la preparazione necessaria nell’ambito dei Beni Culturali dei militari del comando tutela patrimonio, oltre all’importanza della catalogazione e fotografia dei beni stessi che, se fornite al momento della denuncia, alimentano la banca dati dei carabinieri sul patrimonio, offrendo così spunti per recuperare, anche a distanza di diversi anni, beni di cui si erano persi ormai le tracce.
Alla festa della comunità fiscianese, prodromo di quella patronale che culminerà domenica, ha partecipato il sindaco Sessa che nel ringraziare l’Arma per il lavoro svolto ha anche annunciato la gara di solidarietà promossa dal Rotary per reperire fondi utili al restauro della coppia di cherubini.