Comitato ed Associazione Salute e Vita ora puntano il Comune di Salerno, sotto i cui portici- la settimana prossima- potrebbe essere un presidio come quello che ieri mattina gli attivisti anti-fonderie hanno inscenato in Via Lanzalone, davanti alla sede dell’Arpac, per chiedere conto dell’inerzia sui controlli e sulle prescrizioni imposte alla famiglia dei fonditori Pisano. Ma ieri, dopo un incontro chiarificatore, il presidente del Comitato Lorenzo Forte ed il Direttore dell’Arpac Antonio De Sio hanno deciso di deporre l’ascia di guerra poiché si è capito che oltre alle 90 pagine di relazione che l’agenzia ha già inviato alla Regione Campania saranno necessarie integrazioni per mettere in luce se le Fonderie Pisano abbiano rispettato o meno le cosiddette Bat, cioè le prescrizioni sull’utilizzo delle tecnologie migliori possibili per attenuare l’impatto ambientale della fabbrica di Fratte. Nei prossimi giorni l’Arpac invierà in Regione altre carte per consentire a Palazzo Santa Lucia di prendere una decisione definitiva sul rilascio dell’autorizzazione integrata ambientale che i Pisano chiedono per continuare a lavorare in Via dei Greci, in attesa di spostare lo stabilimento altrove. Nel frattempo, l’indice di Salute e Vita si punta sul Comune di Salerno, che il 16 luglio scorso era assente dalla conferenza di servizi indetta sulle Fonderie Pisano. Un atteggiamento che non è piaciuto agli attivisti che chiederanno spiegazioni al sindaco, forse anche con un presidio simbolico davanti al Palazzo di Città.
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