Per l’autorizzazione integrata ambientale alle Fonderie Pisano si riparte da zero, o quasi. E’ di qualche ora fa, infatti, la richiesta degli uffici regionali della Campania di ottemperare a precise prescrizioni per poter tenere in esercizio gli impianti. In pratica, avendo il Tar riportato le lancette dell’orologio indietro fino al minuto prima della revoca dell’Aia da parte della Regione, nonostante il ripristino dell’autorizzazione i Pisano non possono sottrarsi all’adempimento delle prescrizioni che già l’Arpac aveva messo nero su bianco per poter tenere aperta la Fonderia di Fratte. L’azienda dovrà rivedere il sistema di smaltimento di reflui ed inerti, risolvere il problema delle scivolamento di scarichi fino nel fiume Irno, evitare che la sabbiatura porti con sé scarti di lavorazione e che oli esausti si mescolino con metalli pesanti. Senza contare il tema delle emissioni ai camini. Insomma, roba non da poco che aveva spinto la Regione Campana a revocare l’autorizzazione integrata ambientale, poi ripristinata dai giudici del Tar perché Palazzo Santa Lucia avrebbe adottato il provvedimento senza garantire il dovuto contraddittorio all’azienda e senza chiederle prima di risolvere le criticità segnalate. Ora le Fonderie hanno sessanta giorni per ottemperare alla richiesta degli uffici regionali. Nel frattempo, si giocherà tutto lunedì prossimo davanti ai giudici del Riesame che dovranno decidere nuovamente sul dissequestro degli impianti. Per l’occasione, un gruppo del comitato Salute e Vita presidierà il tribunale di Salerno lato Corso Garibaldi. Ad attendere in strada il pronunciamento ci sarà anche una delegazione di operai con alla testa i sindacati. https://www.youtube.com/watch?v=L3Cz99tzgl0
Fonderie Pisano: Regione chiede di ottemperare a prescrizioni
72
articolo precedente