I giudici devono pronunciarsi sulla richiesta di annullamento della revoca dell’Aia
Mattinata di attesa per le Fonderie Pisano. Per i lavoratori e per gli attivisti. I giudici del Tar di Salerno sono chiamati a pronunciarsi sulla richiesta di annullamento dei provvedimenti della Regione Campania che hanno determinato lo stop della produzione a Fratte. La proprietà dell’opificio ha chiesto anche un cospicuo risarcimento danni. Dopo un’intera mattinata di camera di consiglio, la decisione dei giudici non è ancora arrivata. La seconda sezione del Tar Campania, presieduta da Maria Abbruzzese, si è presa ancora del tempo. La sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale potrebbe arrivare nel pomeriggio o slittare a domani. Evidentemente complessa la materia in oggetto con i giudici che preferiscono valutare con estrema attenzione ogni aspetto. La famiglia Pisano ha chiesto l’annullamento della revoca dell’autorizzazione integrata ambientale. Senza l’Aia la fabbrica non può lavorare. L’ennesimo capitolo della lunga vicenda giudiziaria delle Fonderie Pisano non è stato ancora chiuso. Un altro ci sarà il 9 aprile con l’udienza al Tribunale del Riesame sul dissequestro dell’opificio. Ieri davanti alla sede del Tar di Salerno erano presenti numerosi operai che sperano di non perdere il posto di lavoro. In tutto sono più di cento i dipendenti a rischio. La soluzione migliore, auspicata da diverso tempo, è la delocalizzazione delle Fonderie Pisano. L’iter è ormai partito dopo la richiesta di acquisizione dei nuovi suoli nell’area di Buccino. https://www.youtube.com/watch?v=x7cjhQLE81o