Dopo mesi di litigi, tensioni e muro contro muro si sblocca la situazione della Campania

Fondi di coesione, la firma martedì

Nelle ultime settimane la ripresa dei contatti tra la regione e il ministero e l'accordo
Francesca Salemme

Appuntamento fissato per martedì mattina, 17 settembre, ore 10, a palazzo Chigi con Giorgia Meloni: dopo tensioni e accuse reciproche si sblocca la vicenda dei Fondi sviluppo e coesione per la Campania… si firma.

Che si stesse arrivando ad un accordo era evidente: da giorni il presidente De luca aveva ripreso a parlare con il ministro Fitto, in più di un’occasione, poi, il governatore aveva espresso apprezzamenti per la nomina a commissario europeo: “Quando in gioco c’è un italiano dobbiamo sostenerlo. Io sono per votare a favore della nomina del ministro Fitto”.

Dunque un cambio di atteggiamento sostanziale dai giorni della manifestazione di febbraio quando alla testa dei sindaci campani, manifestò a Roma, tentando invano di essere ricevuto a palazzo Chigi, proprio per chiedere lo sblocco degli Fsc.

Si tratta di 6 miliardi per la Campania, così come deciso dal Cipess nell’agosto 2023. All’inizio dell’anno, in realtà, il governo aveva deciso si sbloccare uno stralcio di quella partita deliberando, nell’ordine, 1,2 miliardi per la riqualificazione di Bagnoli, 380 milioni per i comuni campani, 200 per i Campi Flegrei e 100 per il Real albergo dei Poveri. Fondi comunque destinati alla Campania ma decisi dal governo: per questo pure ci sono state tensioni da parte di De Luca.

Con la chiusura dell’accordo, che vale circa 3,9 miliardi, che daranno respiro al mondo della cultura, ma anche al territorio, all’assetto del territorio, all’ambiente e alle imprese, le tensioni del passato finiscono in soffitta.

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