Una lettera sottoscritta da Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec è arrivata nei giorni scorsi sulle scrivanie di Valerio Battista e Antonio Ferraioli, rispettivamente capo del gruppo Prysmian e presidente di Confindustria Salerno.
Una missiva che chiede un incontro urgente sul futuro della "Fos" di Battipaglia, lo stabilimento di via Spineta, tra le più grandi realtà industriali d'Italia nella produzione di fibra ottica.
Oltre 300 lavoratori, ai quali s'aggiungono altri 600 dell'indotto, preoccupati per il bando nazionale per la fibra ottica. Il Ministero dell'innovazione tecnologica, infatti, nel bando di gara nazionale ha optato per quella proveniente dalla Cina, di media qualità, ma evidentemente più conveniente, penalizzando di fatto quella prodotta nello stabilimento "Fos" di Battipaglia.
Una scelta che avrebbe indotto il gruppo Prysmian a spostare gli investimenti a Douvrin, in Francia, come riportato sul sito aziendale, perché il governo francese l'acquista in house, rendendo più sicuri gli investimenti.
Anche a Battipaglia, nel 2017, Prysmian decise di investire milioni di euro, sessanta per la precisione. Dopodiché, proprio alle spalle della "Fos", s'intravidero i primi lavori per realizzare un secondo stabilimento più piccolo. Ma a metà dell'opera Prysmian decise di fermarsi, in attesa di garanzie da parte del governo, lasciando in sospeso lavori ed investimenti per 40 milioni.
Adesso, il futuro della Fos e dei lavoratori dipende dalle scelte dei dicasteri romani, mentre per i sindacati, che chiedono di discutere del piano industriale, lo sciopero è dietro l'angolo.