Ora ci sono anche i Carabinieri al lavoro sullo smottamento che ha travolto una palazzina alla frazione coperchia di Pellezzano. I militari della Compagnia di Mercato San Severino, diretti dal tenente Massimo Avallone, vogliono capire cosa sia successo nelle fasi che hanno preceduto il distacco di materiale fangoso dal costone di proprietà privata che ha sventrato un edificio di recente costruzione.
Si vuole chiarire l'accaduto ed accertare se lo smottamento di terreno poteva essere evitato. Non è da escludere l'intervento della magistratura – come già accaduto per la frana caduta la scorsa settimana ad Amalfi. Ed azioni legali potrebbero essere avviate anche dai proprietari delle tre abitazioni che, nel frattempo, sono stati costretti a trovare ospitalità presso parenti ed amici o nelle case messe a disposizione dal Comune di Pellezzano.
In alcune sequenze girate dalla nostra emittente per documentare la prima frana lungo la provinciale 27, quella caduta tra lunedì e martedì, appariva già chiaro il precario equilibrio dell'edificio a ridosso del costone, protetto solo da un muraglione cementizio che ha potuto contenere poco lo slittamento di fango avvenuto mercoledì sera. Basta confrontare le immagini girate da LiraTv martedì mattina e quello riprese ieri, per capire di cosa stiamo parlando e farsi un'idea di cosa sia successo.
Il vicesindaco Michele Murino, intervistato dalla nostra emittente martedì mattina dopo la prima frana, conferma verifiche con i tecnici della ditta cui era stato affidato l'appalto per la messa in sicurezza del costone. Gli operai hanno ripreso a rimuovere fango e detriti, ma per i vigili del fuoco è necessario approfondire uno studio geologico su tutto il fronte montano, per avere un quadro della situazione e capire se i due smottamenti siano collegati.