Hanno trovato rifugio in un agriturismo e in altre strutture della zona le persone evacuate dopo la frana di ieri a Pisciotta. Passata la paura, il giorno dopo sale la rabbia. Sentimenti diversi che viaggiano di pari passo nelle famiglie Ottati e Greco. Sventato il grosso pericolo, restano ora le macerie e si fa la conta dei danni. “Enormi” secondo il proprietario della palazzina Enzo Greco che, però, ribadisce con orgoglio: “costruiremo tutto daccapo con le nostre mani come abbiamo fatto finora”. Perché questa piccola villetta è cresciuta pietra su pietra dopo anni di lavoro e sudore. Ormai mancava poco per il completamento dei lavori ma la frana di ieri ha rovinato tutto. “In queste mura ci sono i sacrifici di una vita” dice la signora Maria Rosa, disperata ma miracolata. Insieme al marito l’altra notte alle 3 stava dormendo sul letto dove è precipitato con forza inaudita un masso di circa un quintale staccatosi dalla montagna a causa delle piogge intense. La fortuna ha voluto che qualche secondo prima i due si erano alzati perché svegliati dal boato procurato dalla caduta di un altro macigno. Resta da capire se quella casa continuerà ad esistere. Tecnici del genio civile hanno effettuato un sopralluogo per verificare se ci sono le condizioni di sicurezza per uno stabile posizionato a ridosso della montagna che è crollata. Intanto Cesare Festa, sindaco di Pisciotta, impegnato per assicurare una degna sistemazione alle famiglie sfollate, ha chiesto al sottosegretario Guido Bertolaso la messa in sicurezza della zona. In questa prima fase di emergenza il Comune si accollerà le spese per i canoni di locazione degli immobili dove le persone evacuate hanno trovato ospitalità.
Frana Pisciotta, comune aiuta famiglie
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