Oltre al futuro dei pensionati, assolutamente da maneggiare con cura visto che milioni di cittadini che hanno già dato in termini produttivi oggi sono sulla soglia della povertà – e manco tirano sospiri di sollievo dopo le promesse governative in ordine a piccoli aumenti delle pensioni minime – c’è da fare i conti con l’allarme azionato sul futuro occupazionale dei giovani campani. In una nota, Cisl Giovani Salerno denuncia il fatto che negli ultimi 10 anni hanno lasciato la Campania oltre 329mila laureati. Il dossier della Caritas prospetta un quadro a dir poco allarmante per il futuro occupazionale dei nostri giovani emigrati altrove, 170 mila solo da Napoli, per mancanza di lavoro. Inoltre, gli attuali poveri non riescono a migliorare la loro condizione e meno di una donna su tre ha trovato lavoro. Su un milione e 136 mila giovani, in prevalenza laureati, che negli ultimi 10 anni sono andati al Nord, 329 mila sono campani, la percentuale più alta di tutto il Mezzogiorno, con un aggravante paradossale: scappano i laureati ma la Campania è la regione che spende di più in formazione e istruzione di ragazzi e giovani, che poi vanno a rimpolpare e rafforzare le file delle attività produttive al nord. In questi anni la politica del fare non ha mai voluto affrontare seriamente la questione meridionale – affermano i giovani della Cisl – Urge una risposta concreta per frenare questa inarrestabile emorragia.
Fuga dalla Campania: Cisl Giovani lancia l’allarme
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