Furbetti del cartellino al Ruggi, in nove rischiano condanna

Simona Cataldo

Si è svolta ieri, davanti al giudice monocratico della seconda sezione penale del tribunale di Salerno, la requisitoria del pubblico ministero per i nove dipendenti dell’azienda ospedaliera universitaria Ruggi d’Aragona che devono rispondere di truffa ed uso fraudolento del badge. Dopo le 83 assoluzioni dello scorso ottobre, per i nove operatori sanitari potrebbero arrivare le condanne. Nel corso della requisitoria di ieri, il pubblico ministero ha chiesto 2 anni di reclusione per uno degli imputati, un anno e 4 mesi per gli altri otto. Ora si attendono le arringhe della difesa, previste nella prossima udienza convocata per fine mese. Gli imputati sono accusati di truffa ai danni dello stato e false attestazioni o certificazioni nell’utilizzo del badge. L’inchiesta soprannominata Just in time condotta dalla Guardia di Finanza che nel 2015 travolse l’ospedale cittadino. Un filone più ampio vide coinvolti 84 dipendenti che, secondo l’accusa, usavano in modo inopportuno il badge ed erano accusati di truffa ai danni dello Stato. Tutti sono stati assolti lo scorso mese di ottobre. Il filone principale, invece, riguardò i nove operatori che usufruendo della copertura degli altri colleghi si allontanavano dal posto di lavoro. Alcuni furono anche ripresi mentre facevano acquisti o passeggiate, mentre risultavano a lavoro.

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