Le tracce di Gaetano Esposito, pittore salernitano tra i più noti (suoi gli affreschi e le tele del Caffè Gambrinus e della camera di commercio di Napoli) si sono perse… soprattutto da quando la lapide che lo ricordava, apposta su Palazzo Edilizia, crollò insieme ad un pezzo dell’immobile 16 anni fa.
Era un pezzo di storia salernitana: Esposito, nato a Salerno nel 1858, era stato allievo di Domenico Morelli e Filippo Palizzi, definito «l’ultimo pittore romantico della scuola napoletana».
Un comitato di salernitani chiede ora il ripristino della lapide che era stata apposta nel 1927 a cura del Circolo artistico salernitano e dettata da Michele De Angelis, ingegnere e cultore di storia locale. Ha quindi lanciato una raccolta fondi contando sulla generosità dei salernitani: l’opera (che sarà realizzata da alcuni artigiani del marmo) ha un costo di 4mila euro, chi vuole contribuire può servirsi dei conti correnti della Società salernitana di storia patria e fare una donazione attraverso il bollettino di conto corrente postale n.10506848 intestato alla Società salernitana di storia patria o un bonifico bancario su conto Iban IT39R0760115200000010506848, entrambi con la motivazione «Per ripristino lapide».
«Vogliamo riportare alla luce un pittore quasi dimenticato. Il Comune – spiega Vittorio Salemme che fa parte del comitato promotore con Bruno Centola, Massimo Caiafa, Riccardo Barela e Gennaro Sparano- ci ha fornito la documentazione necessaria e con il ritrovamento di alcune antiche immagini è stato possibile individuare la esatta collocazione della lapide ed il testo originario. Abbiamo avuto l’assenso del condominio per ricollocare la scritta nello stesso luogo in cui era in origine».