Gli avvocati salernitani protestano per le carenze organiche dei giudici di pace e per l’ipotesi della misura di sbarramento

Gaetano Paolino: “no a norme contro la Costituzione”

“Tra qualche mese c’è il rischio di una vera e propria paralisi delle attività”
Alessandro Ferro

Gli avvocati dicono basta alle carenze organiche e alla introduzione di norme che disattendono le previsioni costituzionali. Presa di posizione del presidente del Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Salerno, Gaetano Paolino, e dell’Unione regionale dei Fori della Campania. Nel comunicato si legge che “il sistema giustizia, specie con riferimento alle disfunzioni organiche e strutturali che in tutta la regione limitano gravemente le funzioni degli uffici del giudice di pace, deve essere messo in condizione di funzionare correttamente per garantire il diritto dei cittadini ad avere processi celeri e di qualità. Nessun miglioramento potrà concretizzarsi se si ragiona ancora con la logica del mero rispetto dei dati statistici sollecitato dall’Europa” dice Paolino che aggiunge: “è indispensabile l’adozione di norme mirate a garantire le funzioni svolte dai giudici di pace per evitare che, tra qualche mese, vi sia una vera e propria paralisi delle attività, quando saranno trasferite loro nuove rilevanti competenze”.

Il presidente dell’Ordine degli avvocati di Salerno denuncia “la previsione di una norma nel DDL Bilancio sull’introduzione di una misura di sbarramento che – se approvata – provocherebbe l’estinzione di una serie di processi civili per omesso o, addirittura, per parziale pagamento del contributo unificato. La misura, ipotizzata in diversa formulazione anche qualche anno fa e subito censurata dalla Corte Costituzionale, è tesa con ogni evidenza” dice Paolino “a negare il diritto di difesa attraverso l’introduzione di uno sbarramento fiscale all’accesso alla giustizia, soprattutto nei confronti dei cittadini che versano in condizioni economiche disagiate. I propositi alla sua base sono gravissimi” conclude Paolino “anche perché la misura ha l’evidente scopo di essere utilizzata per rimediare alle denunciate carenze del sistema attraverso la limitazione del numero dei giudizi pendenti e futuri, a meri fini statistici”.

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