Troppe barche e pochi controlli. E’ lapidario Salvatore Gambardella, presidente dell’Associazione Italiana Armatori Trasporto Passeggeri, che lo scorso 10 luglio aveva inviato una corposa denuncia alle Capitanerie di Porto e Procure di Napoli e Salerno e alla Guardia di Finanza. «Da otto anni segnaliamo il fenomeno del “rent a boat” al Ministero dei Trasporti, cercando di sensibilizzare le autorità sull’attività commerciale effettuata con unità da diporto del tutto fuorilegge e oltre i limiti della sicurezza in mare, a discapito del comparto armatoriale del trasporto passeggeri che ne subisce una concorrenza sleale» scrive e spiega Gambardella. «Quanto successo giovedì è inammissibile. – aggiunge – Grosse responsabilità sono in capo a chi ha consentito in tutti questi anni il proliferare di queste attività senza controlli, un atteggiamento diametralmente opposto a quello adottato nei confronti del trasporto passeggeri su servizi di linea, non di linea e turistici: la patente nautica è per solo scopo ludico e personale; i natanti, inferiori ai dieci metri di lunghezza, non sono iscritti nei registri del diporto. Dunque, per imbarcazione a noleggio, si intende un’unità di lunghezza superiore ai dieci metri e non superiore ai 24 metri, regolarmente registrata, immatricolata e con licenza di navigazione. Per svolgere l’attività, ex articolo 47 del codice del diporto, l’imbarcazione deve avere a bordo un equipaggio professionalmente idoneo. Fino a sei persone a bordo è necessaria la presenza di un comandante». «Il natante, invece, – ribadisce Gambardella – non ha nemmeno il ruolino di equipaggio. Però, un’escursione in barca, su un motoscafo da 9 metri tra Capri e la Costiera, fino al tramonto, può costare anche 1200 euro al giorno… In costiera vi sono circa un centinaio di imbarcazioni e quattrocento natanti a noleggio». Va aggiunto che può svolgere l’attività di noleggio chi è in possesso dell’abilitazione regionale e della SCIA del Comune, ma il natante resta subordinato al proprio circondario marittimo: per quanto riguarda Salerno, quindi, non si potrebbe superare Positano. In Campania, poi, la legge 21 del 1992 sancisce che per fare uso commerciale del noleggio del natante bisogna avere un’autorizzazione regionale, come per le auto a noleggio con conducente.
L'associazione aveva presentato una denuncia alle Capitanerie di Porto e Procure di Napoli e Salerno e alla Guardia di Finanza
Gambardella (AIATP): troppe barche, pochi controlli
"Grosse responsabilità sono in capo a chi ha consentitoil proliferare delle attività di rent-a-boat con leggerezza"
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