I legali del sindaco di Pagani presentano un ricorso per la revocazione della pronuncia della Cassazione che ha confermato le sentenze sull’incandidabilità di Gambino. Ma la Procura di Nocera ritiene che siano passate in giudicato. Il primo cittadino è a rischio decadenza. Alberico Gambino ed i suoi sono pronti a dare battaglia. Contro la pronuncia della Cassazione che a giugno ne ha confermato l’incandidabilità, il sindaco di Pagani ha fatto presentare ai suoi legali un ricorso per la revocazione della sentenza. Il deposito è stato fatto il 17 luglio, ma il giorno prima il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Nocera Inferiore, Antonio Centore, aveva chiesto ed ottenuto dalla Corte d’Appello la certificazione del passaggio in giudicato delle due sentenze che hanno dichiarato incandidabile Gambino. Il problema che si determina adesso è rilevante anche perché il quadro normativo su cui si inserisce la legge Severino contiene elementi poco chiari. Secondo i legali e la maggioranza che sostiene Gambino, il ricorso per revocazione non fa passare in giudicato quelle sentenze e rinvia l’incandidabilità del sindaco di Pagani alla prossima tornata elettorale. In questo caso, il sindaco rimarrebbe in carica per il mandato in corso. Secondo altre interpretazioni, invece, fatte proprie anche dall’opposizione a Palazzo San Carlo, il passaggio in giudicato delle sentenze a carico di Gambino non può essere sospeso dal ricorso e quindi il sindaco era già incandidabile quando si è presentato alle scorse elezioni amministrative. Nel qual caso, decadrebbe dopo un’ulteriore presa d’atto da parte del consiglio comunale paganese. Da Palazzo di Città a Pagani lunedì partiranno le notifiche agli interessati delle note inviate dal Procuratore Centore, ma probabilmente sarà la Prefettura di Salerno a dover chiarire la vicenda con un suo provvedimento.
Gambino resta a rischio decadenza: scontro sul giudicato delle sentenze
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