La visita dei tecnici di Gesac all’aeroporto di Salerno arriva a pochi giorni dalla firma dell’accordo che sancisce l’ingresso dello scalo Costa d’Amalfi nella galassia della società che si occupa di Capodichino e che ora si candida seriamente ad essere il gestore unico degli aeroporti campani. Nel primo pomeriggio, alle 15, l’incontro tra la delegazione Gesac- guidata dall’amministratore Armando Brunini- e la governance del Costa d’Amalfi, rappresentata in primis dall’ing. Antonio Ferrato. Per Gesac si tratta di andare oltre le carte e le firme sugli accordi e di capire cosa si può fare per il decollo dello scalo salernitano. Un passaggio tecnico e formale, che prelude alla valutazione oggettiva della fattibilità del progetto di rilancio. Ci sono due gruppi di lavoro da costituire: uno di natura tecnica ed uno di natura giuridica. Il primo lavorerà al piano industriale ed infrastrutturale, il secondo alla forma giuridica che la società di gestione dovrà assumere. In realtà c’è tempo un anno per decidere, ma le tappe del protocollo vanno rigorosamente rispettate. Così come le aspettative del mondo politico ed economico, senza considerare i sindacati, ottimisti anche loro, per una volta. E’ il caso di Amedeo D’Alessio della Filt Cgil il quale già ieri aveva espresso in una pubblica nota «un giudizio positivo sul metodo di confronto, condividendo la necessità di delineare un quadro di sviluppo sistemico in una logica di integrazione coerente con gli obiettivi del Piano nazionale degli aeroporti che ha definito i ruoli previsti per ogni scalo. Piano che, oltre a considerare Capodichino di interesse strategico, indica il Salerno – Costa d’Amalfi quale scalo di interesse nazionale, a patto di una sostanziale specializzazione con forme di alleanza con altro aeroporto e attraverso capacità di dimostrare il raggiungimento dell’equilibrio economico-finanziario». https://www.youtube.com/watch?v=wfjqbVx-XRY
Gesac-Costa d’Amalfi: “contatto” nel pomeriggio presso lo scalo di Salerno
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