Gff: temi impegnativi per ragazzi inquieti

Redazione

Ragazzi inquieti, alle prese con crisi economiche, famiglie distrutte, malattie, disagi e anche una baby-gang. Ma anche ragazzi che offrono agli adulti una prospettiva per un mondo migliore. Anche se ha cambiato nome – da quest’anno si chiama Giffoni Experience – sono sempre i più giovani (a volte giovanissimi) i protagonisti del Giffoni Film Festival diretto da Claudio Gubitosi che da domani al 25 luglio porterà nell’ormai leggendaria cittadina in provincia di Salerno il meglio della produzione mondiale cinematografica per ragazzi. Dalle anteprime di Harry Potter e L’Era Glaciale 3, ai film in concorso (oltre 70) che svelano un ritratto degli adolescenti del 2009. Un ritratto per nulla consolatorio o rassicurante, spesso duro, scorretto e senza intermediazioni anche nel segno del tema che Giffoni ha scelto per questa edizione: quello dei tabù. Nei film riservati ai più grandi, agli over 16, ci sono ovviamente i temi più scottanti: in “A year ago in winter” (Un anno fa in inverno) della tedesca Caroline Link c’è la donna addolorata dalla perdita del figlio 19enne, “Insignificant things” (Cose insignificanti) del messicano Andrea Martinez Crowther propone invece l’adolescente maniacalmente ossessionata dalla collezione di oggetti smarriti, mentre il francese Jean Stephan Sauvaire racconta di un ragazzo-soldato con look di gangster rap armato fino ai denti in “Johnny Mad dog”(Johnny cane pazzo). Un film che si annuncia come un vero e proprio caso è “My suicide” (Il mio suicidio) dell’americano David Lee Miller che ha per protagonista un ragazzo di 17 anni che diventa una star della propria scuola quando annuncia che presto si ucciderà davanti alla telecamera. Molto atteso, per il cast di protagonisti è “The Greatest” (Il più grande) di Shana Fest con Susan Sarandon e Pierce Brosnan nei panni di un padre e una madre sconvolti dalla morte del figlio 17enne. Ma in tutte le sezioni, anche quelle dedicate ai più piccoli, ci sono temi di scottante attualità. Nella sezione per bambini che hanno più di 6 anni ci sono ragazzini che subiscono le difficoltà economiche dei genitori come in “Little Robbers” (Piccoli rapinatori) del lettone Armands Zvirbulis con un bambino di 5 anni che sogna di essere Zorro e, dopo che il padre e’ stato licenziato e la famiglia sfrattata, ha la soluzione pronta: rapinare una banca. Adolescenti terribili, in qualche caso, anche nella sezione dedicata ai più grandicelli, sopra i dieci anni: in “Les Enfants de Timpelbach” (i bambini di Timpelbach) del francese Nicolas Bary c’è un gruppo di bambini che ne combina di tutti i colori e fa disperare i genitori che, al limite della sopportazione, decidono di abbandonarli da soli in città costringendoli a cavarsela da soli. In “Glowing stars” (Stelle luccicanti) della svedese Lisa Siwe – nella sezione +13 – , invece, c’è una 14enne che deve affrontare la difficoltà di una mamma malata di cancro. Ma anche la sezione dedicata ai cortometraggi cartoon per i bambini tra i 3 ed i 5 anni lascia intravedere temi importanti e complessi come nel poetico “Cocoon child” della tedesca Sonja Rohleder sulla storia di un bambino artistico e del suo universo. Anche se, in questa sezione, il tema più forte, quello degli incidenti stradali, viene affrontato nel belga “The ugly black cone” (il brutto cono nero) in cui tre poveri coni stradali vengono spazzati via dal cantiere da un autista sbadato che parla al telefonino mentre sta guidando.

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