Uccisa altrove con una o più coltellate e poi trascinata sul luogo del ritrovamento dove l’asssassino ha tentato di darle fuoco. Questa, al momento, la ricostruzione fatta dagli inquirenti che indagano sull’omicidio di Silvia Nowak, la 53enne tedesca rinvenuta seminuda e semi carbonizzata a pochi metri dalla villetta, a Ogliastro Marina, dove viveva con il marito. Ieri mattina è stato eseguito l’esame autoptico dal medico legale Adamo Maiese che ha confermato la presenza sul corpo di ferite da arma taglio, in particolare all’addome. I carabinieri della Compagnia di Agropoli, sotto delega della Procura di Vallo della Lucania, stanno mettendo insieme tutti i tasselli dell’omicidio che ha scosso l’intera comunità di Castellabate. Ieri mattina, prima dell’esame il compagno, ascoltato subito dopo il ritrovamento e poi rilasciato, ha identificato la donna. Il procuratore di Vallo della Lucania, Antonio Cantarella, ha confermato che nessuna pista è al momento esclusa ma che si segue principalmente quella del femminicidio, nonostante non ci sono mai state denunce di violenze domestiche né riscontri di litigi o di conflitti. I risultati dell’autopsia saranno depositati entro sessanta giorni, ma si spera che le indagini possano chiudersi prima.
Ieri l'autopsia
Giallo di Castellabate, Nowak uccisa con più coltellate
La Procura di Vallo segue principalmente la pista del femminicidio
75
articolo precedente