Giallo di Pontecagnano, prima incidente probatorio

Simona Cataldo

Slitta di dieci giorni l’autopsia sul corpo ritrovato martedì scorso nel casolare degli orrori, in via degli Ulivi, al confine tra San Tecla di Montecorvino Pugliano e Faiano di Montercorvino Rovella. A chiedere, e ottenere, il rinvio dell’esame autopsia e dei prelievi del dna, è stato l’avvocato Pierluigi Spadafora, difensore di due principali indagati per la scomparsa e la morte della 29enne Marzia Capezzuti, Barbara e Vito Vacchiano e Damiano Noschese.
Nel pomeriggio di ieri, come richiesto dal pm Licia Vivaldi. titolare dell’inchiesta sul probabile omicidio, presso l’ospedale di Battipaglia era in programma l’esame affidato al medico legale Pasquale Giugliano ma l’avvocato Spadafora ha presentato richiesta d’incidente probatorio, una propria acquisizione di prova alla presenza del giudice per le indagini preliminari, per mezzo del perito che effettuerà l’esame alla presenza dei consulenti tecnici degli indagati, della Procura e della parte civile, “una prova acquisita che avrà valenza pure nel corso d’un eventuale processo” precisa l’avvocato Spadafora.
Ricordiamo che gli indagati per la scomparsa e la morte della 29enne, di origini milanesi, ma da tempo ospite della famiglia del compagno, morto nel 2019, sono sette accusati, a vario titolo, di omicidio, occultamento di cadavere, maltrattamenti, sequestro di persona e uso indebito di strumenti di pagamento diversi dal contante. Intanto giovedì a Roma, verrà esaminato il materiale rinvenuto bruciato a giugno scorso nel terreno dei Vacchiano.

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