La telenovela Giannone si arricchisce di un’ulteriore puntata, ma non è ancora terminata. E già perché il centrocampista romano di Anzio ha accettato il prestito fino al termine della stagione al Cassino, ma a giugno rientrerà alla base, forte di un contratto in scadenza solo nel 2010. La Salernitana non ha trovato società disposte ad accollarsi il suo ingaggio, superiore ai 200 mila euro, Lombardi e Murolo hanno trovato una soluzione interna per liberare un posto in lista a Salerno e sperano che il calciatore, giocando nelle fila della formazione laziale, possa rilanciarsi, così da trovargli una sistemazione adeguata a fine torneo. Presentato come il regista che da anni mancava a Salerno, l’uomo di qualità in grado di mettere ordine a centrocampo, lo specialista dei calci piazzati, Giannone è stato portato in granata da Fabiani, che gli regalò un triennale a cifre da capogiro, sebbene venisse da un anno di inattività a causa della querelle con la Ternana. Dopo aver lasciato intravedere numeri interessanti in Coppa Italia, sia contro il Monopoli che contro il Potenza, il centrocampista capitolino non è mai riuscito a trovare spazio con Agostinelli, che pure lo aveva già allenato ai tempi della sua gestione in terra umbra ma che non è riuscito ad inquadrarlo nel suo 4-4-2. Troppo leggero per stare al centro, troppo lento per giocare da esterno. E la storia si è ripetuta anche con Brini. In pratica, Giannone ha collezionato solo scampoli di partite e nessuna prestazione memorabile, al di là dell’assist fornito a Cardinale contro il Perugia. In estate Fabiani lo blindò, sottolineando che il soldato ferito in B avrebbe avuto modo di rifarsi, perché chi sa giocare a pallone in B viene fuori. E invece Giannone è sempre rimasto fuori, sia con Castori che nella fugace apparizione di Mutti sulla panchina granata. Ma intanto lo stipendio, lo ha sempre portato a casa. E a giugno il problema tornerà d’attualità.
Giannone, discorso solo rinviato
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