E’ arrivata la corsa rosa, è arrivata a Salerno nel giorno più grigio di questo maggio dal clima autunnale. E alla festa per la volata dei campioni fino al traguardo di piazza della Concordia (dove in tanti, bandiere e gadget in mano, tifavano per Vincenzo Albanese, così come da Marsico Vetere sono giunti tanti amici per Alessandro Verre, il più giovane italiano in corsa), si è mescolato il malumore di tanti salernitani che non hanno condiviso il piano traffico attuato da Prefettura e Comune di Salerno per isolare gli ultimi chilometri. Già nella serata di martedì il traffico era andato completamente in tilt per le ultime operazioni di bonifica e montaggio delle strutture al traguardo (l’evento, vale la pena ricordarlo, muove ogni giorno 2.500 persone e 1.100 mezzi). Situazione che si è riproposta in prima mattinata: nonostante la chiusura delle scuole la direttrice zona orientale-centro è rimasta completamente bloccata per un paio d’ore così come il lungomare. Per strada, oltre ai segni delle cadute del gruppo (la prima nella curva che dalla zona industriale li ha immessi in litoranea, l’altra a Pastena, l’ultima sulla linea del traguardo) restano le polemiche oltre che sul piano traffico, sullo stato dell’asfalto (rattoppato per l’occasione e mostrato in diretta dalle riprese aeree) e le richieste – giunte da più parti – di dimissioni degli ideatori del piano anti-caos (in particolare l’assessore Claudio Tringali).
La festa dello sport allontana le polemiche (soprattutto per il caos traffico)
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Il sindaco Napoli "tante complicazioni, anzi tutte quelle possibili, ma è stato un sacrificio che ha determinato un enorme ritorno d'immagine"
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