Gli edili scendono in piazza a Roma per chiedere lo sblocco dei cantieri 

Redazione

Centinaia di lavoratori edili della provincia di Salerno partecipano allo sciopero generale delle costruzioni, in piazza del Popolo a Roma. I sindacati richiamano le istituzioni affinché invertano la rotta di una «situazione drammatica, particolarmente nel salernitano» dove «negli ultimi 10 anni, solo in edilizia, si sono persi 11.000 posti di lavoro e circa 1600 imprese hanno chiuso i battenti.

Se a questo aggiungiamo che la produzione dei materiali lapidei è scomparsa, quella dei laterizi e del legno è ridotta al lumicino e soprattutto che l’unico sito che produceva cemento, l’Italcementi, è stato ridimensionato e trasformato in centro di macinazione», si intuisce «la gravità in cui versa l’intero comparto delle costruzioni».

Le proposte che Cgil, Cisl e Uil portano in piazza a Roma puntano sulla ricerca tecnologica, sulla revisione del codice degli appalti, sulla qualificazione delle imprese, sulla messa in sicurezza del territorio contro i rischi sismici ed idrogeologici. Ma serve anche un accesso al credito più snello, velocizzando i pagamenti da parte della pubblica amministrazione.

La priorità rimane un piano di investimenti per realizzare nuove opere e soprattutto per completare le tante incompiute. Si stima in 600 milioni l’importo delle opere appaltate in attesa di cantierizzazione, senza contare lo stallo sulle gallerie di Porta Ovest, i lavori al porto, il completamento dell’aeroporto, la messa in sicurezza del fiume Sarno e la terza corsia sulla Salerno-Avellino. In tarda mattinata, l’incontro con il premier Conti ed il ministro Toninelli.

https://www.youtube.com/watch?v=K3gZiaLMP5o

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