Grassadonia alla ricerca dei mali granata

Redazione

L’era Grassadonia è cominciata con una sconfitta, una battuta d’arresto che ha consentito al tecnico salernitano di comprendere in partita e dunque da vicino, mali e problemi di una squadra costruita male ed assortita peggio. Grassadonia, così come il Ds Salerno sono chiamati ad una missione quasi impossibile: rigenerare il gruppo, renderlo squadra nel più breve tempo possibile ed arrivare ai primi di gennaio con quanti più punti da conquistare nelle sei gare prima della sosta natalizia. Grassadonia dovrà lavorare oltre che sull’aspetto tecnico anche su quello psicologico e gestionale. Dovrà lavorare con un gruppo di calciatori, molti dei quali, già con la valigia pronta ed in lista di sbarco. Calciatori che sanno di aver fallito e di non aver più la fiducia dello staff tecnico e della società. Il tecnico ha fissato la tabella di marcia della sua Salernitana. L’avvicendamento in panchina coincide con uno dei momenti più tormentati della gestione-Lombardi, visto che il tentativo di risalita in piena zona-salvezza deve fare i conti con problemi sfusi e a pacchetti: dalle voci di dentro e fuori a tentativi di destabilizzazione e intrusioni dall’esterno. In questo quadro tinteggiato da maestri del vittimismo, si inserisce un problema aggiuntivo: quello della delusione della tifoseria non più disposta a tollerare sconfitte e mortificazioni. Quando la Salernitana ritornerà in campo, ancora in trasferta ed a Grosseto, la classifica potrebbe essere ancor più brutta di adesso. Ecco perché non bisogna mollare proprio adesso. La Salernitana in questo momento ha bisogno di tutti anche dei suoi tifosi per provare a risalire.

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