Grattacaso presenta “La notte che ci viene incontro”

Redazione

Nel romanzo si parla dei vari significati della corruzione e dei perdenti

Il protagonista del libro è un perdente, colpito da una lotta interna tra la vita che fa e quella che vorrebbe fare. In lui, secondo l’autore, ci siamo un po’ tutti noi. Perché capita a chiunque di avere un senso di rivalsa verso qualcuno o qualcosa. Di cercare un riscatto che molto spesso non si trova. “La notte che ci viene incontro” è un romanzo che parla di una storia inventata fino ad un certo punto. I personaggi sono frutto dell’immaginazione di Claudio Grattacaso ma trovano ispirazione dalla vita reale. L’autore riesce con apprezzabile maestria a divincolarsi nei meandri di un conflitto esistenziale che sembra interessare sempre più persone. Capita spesso di cercare un equilibrio precario su un filo sottile che divide i nostri comportamenti tra il bene e il male. A volte, in fondo, non si riesce neanche più a capire che cosa desiderare. Come succede a Raffaele, il protagonista dell’ultimo romanzo di Grattacaso. È l’autista di un politico corrotto chiamato il “Presidente” e rientra nell’ampia schiera degli illusi o dei perdenti. Perché è colpito da un conflitto esistenziale che non riesce a superare. Vorrebbe liberarsi del datore di lavoro, nei suoi pensieri chiamato il “rottame“, ma non lo fa. È diviso tra il continuare a collaborare con gli affari sporchi di questo ex onorevole e la voglia di una vita tranquilla e corretta. Una lotta intima che lo vede, appunto, perdente. Nel libro si parla di corruzione in tutti i sensi. Anche in quello del disfacimento, di corruzione fisica o di perdita degli affetti cari. Un ulteriore aggravante della condizione psicologica di Raffaele. Dopo il successo de “La linea di fondo“, che parlava di un calciatore in crisi ricordando il suo passato, Grattacaso è pronto a lasciare il segno anche con questo nuovo libro.

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