Cancellata la sospensione dal lavoro ma resta l'assenza ingiustificata e quindi il mancato stipendio. Sono alcune delle nuove regole, in vigore dal 15 ottobre, previste dal provvedimento pubblicato in Gazzetta Ufficiale che estende il green pass a 23 milioni di lavoratori. Dai dipendenti pubblici ai privati, dagli autonomi ai titolari di partita Iva. La sospensione resta solo per il personale scolastico. Green pass obbligatorio sul lavoro dalla metà del mese prossimo, vediamo cosa rischia chi non rispetta le regole.
Il lavoratore senza green pass è assente ingiustificato e quindi non ha diritto alla retribuzione fino alla presentazione della certificazione. Non rischia conseguenze disciplinari e conserva il rapporto di lavoro. Discorso diverso per il personale scolastico: al quinto giorno scatta la sospensione dalle mansioni e dallo stipendio. La sanzione per tutti i lavoratori non in regola va da 600 a 1.500 euro.
Il controllo spetta ai datori di lavoro che, entro il 15 ottobre, devono definire le modalità operative per l'organizzazione delle verifiche, anche a campione. Anche per i lavoratori autonomi che vanno all'esterno i controlli spettano al proprio datore di lavoro. La sanzione per i mancati controlli va da 400 a mille euro per i datori di lavoro. Misura che può essere applicata anche ai privati cittadini che chiedono a casa la prestazione di operai, badanti o baby sitter. Anche loro devono avere il green pass per svolgere le proprie mansioni.