E’ dalle intercettazioni oltre che dalle riprese dei sistemi di videosorveglianza che emerge il profilo criminale del gruppo di ladri e rapinatori decapitato ieri dai Carabinieri della Compagnia di Eboli e da indagini meticolose coordinate dalla Procura di Salerno. Le persone raggiunte da misure cautelare mostravano indifferenza rispetto ai controlli nei loro confronti, ai rischi potenziali che correvano ogni volta che pensavano di mettere a segno un colpo, parevano non curarsi neanche delle telecamere che li riprendevano mentre armeggiavano con i cellulari e le carte rubate davanti ai bancomat. Un ruolo singolare ed a volta determinante lo avevano le donne, nonché delle ragazzine figlie di alcuni membri del gruppo: spesso erano loro ad adocchiare le vittime, a fare le vedette o ad assumere il ruolo di palo durante i colpi. I preziosi, gli accessori e finanche le borse passavano ad un attento esame femminile per essere valutati, così come gli smartphone di ultima generazione finivano nelle mani delle ragazzine perché abilissime nello sbloccare i codici di accesso o nello scovare nei file e nelle rubriche interne i pin numerici delle carte bancomat rubate. Ieri abbiamo detto come questo gruppo, di per sé non nutrito e neanche strutturato come un vero e proprio clan, fosse riuscito in breve tempo a creare una cappa di paura nella gente di Eboli ed autentico terrore in molti settori del commercio della Piana del Sele, dove ormai erano note le loro scorribande per rapinare e rubare di tutto. https://www.youtube.com/watch?v=C9jHWF3Zqgs
Gruppo di ladri e rapinatori sgominato nella Piana: il ruolo determinante delle donne
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