E' rientrato alla base, a Baronissi, carico di speranze, ma anche di tristezza e nostalgia, l'autobus partito qualche giorno fa in missione umanitaria con i volontari dell'Associazione Il Punto, per mettere in salvo i profughi rifugiatisi a Medyka, in Polonia, al confine con l'Ucraina. Dopo tre giorni di viaggio l'arrivo nel comune della Valle dell'Irno, accolto tra gli applausi e gli abbracci di tanti cittadini che hanno prestato aiuto e soccorso.
Prima di far tappa a Baronissi, il pullman si è fermato all'Usca per lo screening anti-Covid con i tamponi, con cui sono stati rintracciati due casi di positività. Poi, le 40 persone (ventuno donne e diciannove bambini) sono state accolte dalla comunità: è stato allestito un ristorante da campo per la cena, mentre a regalare un momento di spensieratezza ai più piccoli ci hanno pensato i volontari trasformatisi in clown "armati" di giochi e palloncini colorati.
Spaesate, costrette alla fuga, con gli occhi colmi di sofferenza per aver dovuto lasciare i propri affetti, i propri beni, la propria vita, alcune donne raccontano il dramma vissuto in questi giorni, le scene assurde viste alla frontiera: la corsa sugli autobus, gli addii strazianti, le persone che per scappare hanno dovuto percorrere centinaia di chilometri a piedi per raggiungere posti sicuri in altri Paesi. Ora sono in salvo, grazie alla missione dei volontari della Valle dell'Irno. Un grande gesto che, purtroppo, non può cancellare gli orrori di una guerra assurda.