Halloween da paura: Salerno “da bere”

Ivano Montano

Ebbene si, il nostro caro, italianissimo e ormai obsoleto Carnevale era tutt’altra cosa. Male che ti andava, potevi imbatterti in qualche innocua manganellata – naturalmente i manganelli erano in plastica leggera – o in qualche fialetta puzzolente. Da decenni, ormai, lo abbiamo sostituito con Halloween – marchio U.S.A. – fondamentalmente ispirato dalla morte e fondato sullo sballo, con gli scherzetti che diventano atti vandalici. Fin quando sono bimbi che chiedono “dolcetto o scherzetto” fa anche tenerezza, ma quando i ragazzini chiedono il cicchetto al bar, c’è poco da stare allegri. E tra uno shortino e l’altro, l’ultimo Halloween finisce nelle pagine di cronaca, con ragazzi ubriachi fradici – attenzione, a Salerno ben 14 i minori ricoverati per principio di coma etilico – con gli ospedali in tilt e le file, ingrossate dai reduci della festa, ai punti di primo soccorso delle strutture sanitarie. Fa tristezza sapere che i ripetuti, accorati appelli lanciati dal Governatore siano caduti nel vuoto. De Luca lo ripete da tempo: “facciamo attenzione ai nostri giovani, a quel che fanno, a quel che bevono”. E si presti anche maggiore attenzione a certi commercianti: a quel che vendono ma soprattutto a chi.

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