Se l’ironia non suonasse beffarda per l’economia balneare ormai in ginocchio, potremmo dire che piove sul bagnato. La mareggiata abbattutasi ieri sulle coste salernitane è stata il colpo di grazia assestato ad imprese balneari già in crisi per i danni provocati dal mare in burrasca due settimane fa e dall’erosione delle spiagge, inarrestabile da un decennio a questa parte. Il mare grosso ha portato via quel po’ di litorale superstite alla furia delle onde del 25 gennaio scorso. Ancora una volta è stato necessario chiudere al traffico il tratto di litoranea compreso tra Via Allende e Pontecagnano per i detriti e le acque che hanno invaso la sede stradale. Sul posto hanno lavorato Polizia Municipale e Polizia Provinciale fino alle 15.30, quando, scongiurato il rischio di ulteriori mareggiate è stato possibile riaprire la litoranea. Ripristinata la viabilità, restano i danni alle strutture turistico-balnerari, che ammonterebbero a circa 25 milioni di euro. Le associazioni di categoria, su tutte la Confcommercio, hanno già chiesto il sostegno alla Regione Campania ed invitato le banche a favorire l’accesso al credito di chi ha bisogno di soldi per ricostruire i propri lidi. Nel frattempo il Comune ribadisce che sono pronti a partire, da giugno, i progetti per il ripascimento delle coste. Si parla di dighe sottomarine a protezione degli arenili, prima di pompare sabbia direttamente sulle spiagge.
I danni delle mareggiate
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