I democristiani a Salerno raccontati da Vittorio Salemme

Redazione

Il primo grande merito del libro che Vittorio Salemme dedica ai democristiani salernitani è quello di aver contribuito a salvare un tratto saliente di storia locale; il secondo è quello di aver messo insieme, per parlarne, sensibilità diverse e distanti ma accomunate dalla voglia di dialogare, che di questi tempi non è poco. Democristiani a Salerno, edito da Gaia, è un libro meticoloso, per certi versi didascalico- ricco com’è di date e dati, di personaggi e circostanze, di fatti elencati e raccontati con minuzia- grazie ai documenti raccolti e conservati dallo stesso Salemme, a volte salvati in modo avventuroso (simpatico ed emblematico è l’episodio del trasferimento dei carteggi Dc a bordo di un pulmino della Croce Rossa). Una storia preziosa, davanti alla quale non manca l’omaggio degli avversari politici di un tempo, da Giuseppe Cacciatore a Carmine Pinto, passando per Antonio Bottiglieri e si avverte l’emozione di chi è nato e cresciuto nella Balena Bianca, come Angelo Scelzo e lo stesso Vittorio Salemme. Nella Sala del Gonfalone del Comune di Salerno tanti i volti storici di quella Dc salernitana, molti protagonisti di ieri e di oggi, una nostalgia neanche tanto sottesa ed un’aspirazione matta ma fondata a rinascere per provare ancora a scrivere un altro capitolo della Dc, quello che manca all’opera di Salemme che prende le mosse dalle origini dello scudocrociato in Italia e a Salerno per chiudersi con il 1993, la dissoluzione sotto i colpi di tangentopoli. Ma la crisi dei democristiani non fu solo figlia delle inchieste giudiziarie, quanto piuttosto di un intero sistema di valori che si sfaldò dopo aver compiuto la missione di aver accompagnato la gente dalle campagne alle città, trasformando un paese rurale in una realtà industriale, affiancando la nascita di una classe dirigente che poi si è smarrita nel budello del potere romano ed è implosa nelle lotte di campanile locali. Senza contare che- almeno a Salerno- la spallata del socialismo craxiano fu devastante, visto che i democristiani non riuscirono a reagire ed a riorganizzarsi così come aveva fatto dal dopoguerra in poi risolvendo tutto nei congressi, nel gioco delle correnti, nella sponda con gli altri partiti senza temere ma anzi cavalcando le urne nelle elezioni politiche ed amministrative. https://www.youtube.com/watch?v=W0EZmiK0It8

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