Dolore, commozione, ma anche rabbia ed incapacità di rassegnarsi al pensiero che una tragica fatalità abbia strappato all’abbraccio dei propri cari Mario Finizio, il giocattolaio buono. «Era tanto buono», è la frase che sentiamo pronunciare dalla gente di Torrione nel piazzale della chiesa di Santa Croce, dove si svolgono i funerali del 56enne salernitano che ha perso la vita nel terribile incidente stradale verificatosi sabato scorso a Battipaglia e per il quale il figlio Davide chiede innanzitutto la verità e poi giustizia. Abitava in via Pietro del Pezzo, Mario, conosciutissimo nella zona di Torrione oltre che nella Piana del Sele, dove aveva un negozio di giocattoli frequentatissimo, regalare un sorriso, una gioia ai bambini era la sua missione. Ora che non c’è più, lascia un vuoto difficile da colmare e, in questo momento, la moglie Franca Bottiglieri, i figli Davide, Federica ed Alessandra, le cinque sorelle, i due fratelli, la mamma Immacolata, tutti i parenti e gli amici non riescono a rassegnarsi all’idea che il loro amato Mario non ci sia più e che, magari, questa ennesima tragedia della strada potesse essere evitata in qualche modo. Don Giovanni Masullo nella sua omelia cerca di dare delle risposte alle domande dei familiari di Mario, che ancora non riescono a farsi una ragione della morte del giocattolaio buono.
I funerali del giocattolaio buono
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