Troppe assenze ieri, alla ripresa in presenza, troppe divisioni tra genitori "si e no dad"

I “mondi” della scuola

Resta da risolvere il problema del trasporto pubblico: pullman troppo affollati
Ivano Montano

Un dito più su delle mascherine, c'erano tanto sguardi, ieri. Tanti da formare tutti i colori e le sensazioni di un caleidoscopio: dalla speranza alla preoccupazione, dallo smarrimento all'eccitazione. Tutte sensazioni contrastanti, equamente divise tra i ragazzi che tornavano tra i banchi e i genitori che li avevano appena accompagnati. L'Italia che riparte, anche per quanto riguarda l'istruzione, è divisa ormai in due fazioni: gli ormai famosi "genitori no-dad" che fin dall'inizio si sono schierati a favore della didattica in presenza, nonostante i numeri allarmanti della pandemia e le famiglie che ieri e oggi ancor di più si oppongono al ritorno tra i banchi, con tanto di appello indirizzato all'attenzione del Governatore De Luca in cui si richiede la possibilità di scelta tra lezioni in presenza e didattica a distanza. In sostanza, tanti genitori rivendicano la facoltà di poter decidere se far tornare o meno i propri figli in aula.

Intanto, ieri mattina è tornato in classe il 50% della popolazione studentesca delle superiori e migliaia di alunni delle seconde e terze medie. Tante le assenze registratesi al momento del classico appello, secondo le stime almeno il 20% degli alunni non si è presentato, un dato pesante che è figlio della paura di contrarre il virus e del boom di richieste di Dad pervenute presso le segreterie degli istituti scolastici. Altra problematica, non certo di poco conto: i pullman ieri erano pieni, altro che distanziamento. La ripresa della scuola a pieno regime non può prescindere da un potenziamento del servizio di trasporto pubblico, in modo tale da poter garantire più corse e meno sovraffollamenti. Che si chiamano anche assembramenti e, quindi, fanno paura.

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