L'allarme per lo scalo salernitano è stato lanciato dalla relazione della Commissione Parlamentare Antimafia

I porti di Salerno e Napoli, appetiti dalle mafie

Complessivamente sono 17 i casi localizzati nelle infrastrutture della Campania
Francesca Salemme

E’ un “Diario di Bordo” realizzato utilizzando la rassegna stampa Assoporti, le relazioni della Commissione Parlamentare Antimafia, della Dia, della Dnaa, dell’Agenzia delle Dogane e della guardia di finanza il dossier presentato dall’associazione Libera per raccontare le attività gestite dalle organizzazioni criminali nei porti italiani. E se tra il 2006 e il 2022  più di un porto italiano su sette è stato oggetto degli interessi della criminalità organizzata (sono almeno 54 i porti italiani che sono stati oggetto di proiezioni criminali, con la partecipazione di almeno 66 clan)  nell’ultimo anno sarebbero stati 140 i casi di criminalità registrati in 29 scali marittimi italiani, una media di un episodio ogni 3 giorni. Il maggior numero di episodi nel Porto di Ancona (15 casi) segue il Porto di Genova con 14 casi e Napoli e Palermo con 11.

Complessivamente sono 17, i casi localizzati nei porti della Campania: Napoli e Salerno. Sette riguardano attività di importazione di merce contraffatta dalla Cina (cinque in questo caso i carichi scoperti), India ed Emirati Arabi. Due, invece, i casi di traffico illecito di stupefacenti, in particolare di cocaina. L’allarme per il porto di Salerno è stato lanciato dalla relazione della Commissione Parlamentare Antimafia (XVIII legislatura) nel settembre 2022 che ha riconosciuto la rilevanza del porto a livello nazionale e come infrastruttura a servizio del sistema industriale e commerciale del Centro-Sud, vicino ai più importanti nodi autostradali: “particolarmente appetibile da parte delle organizzazioni mafiose per i potenziali vantaggi derivanti dall’attività di controllo criminale e per tale ragione la prefettura di Salerno, unitamente alle forze di polizia, presta costante attenzione al porto di Salerno proprio al fine di scongiurare qualsiasi forma di infiltrazione mafiosa”. Tra i traffici, vanno segnalati anche quelli di rifiuti: recentemente sono state scoperte 7.900 tonnellate provenienti dalla Tunisia. Mentre erano diretti in Burkina Faso, rifiuti speciali quali pneumatici.

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