La protesta davanti Montecitorio per chiedere il blocco del piano triennale di tagli all’organico. Sono 1500 le cattedre in meno sul solo territorio salernitano. Questa mattina, una delegazione di insegnanti precari, è partita da Salerno per partecipare al sit-in indetto a Roma, davanti al Parlamento, dall’Assemblea Unitaria del Personale Precario della Scuola per chiedere il ritiro dei tagli e quello del disegno di legge Aprea. La proposta di legge dell’on. Valentina Aprea interviene sugli assetti del sistema scolastico, prevedendo cambiamenti ad ampio raggio. Innanzitutto la scuola dovrebbe aprirsi, per acquistare efficacia, al contributo di privati e soggetti finora esterni alla sua gestione; enti locali ed, in generale, alle rappresentanze territoriali. Una sorta di tentativo di regionalizzazione del sistema scolastico che terrebbe conto, per il finanziamento regionale, solo del rapporto docente/alunno. Se è vero che il numero degli alunni in relazione al numero dei docenti è più alto al Nord rispetto al Sud, è anche vero, secondo i precari della scuola, che la realtà sociale nella quale gli insegnanti meridionali devono esercitare risulta, molto spesso, più difficile. Il trasferimento dallo Stato alla Regione delle competenze in materia d’istruzione comporterebbe anche l’esclusiva assunzione di precari con obbligo di residenza. Un attacco agli insegnanti meridionali, agli occhi dei precari della scuola. Il Sud subirà i maggiori tagli. Entro la fine il 2012 potrebbero essere 150 mila le cattedre in meno in tutt’Italia, i 2/3 delle quali nel meridione.
I precari della scuola scendono in piazza
75
articolo precedente