Iervolino indagato dalla Procura di Napoli

Alessandro Ferro

C’è anche Danilo Iervolino tra le sette persone indagate dalla Procura di Napoli per presunte corruzioni. Con lui ci sono pure l’avvocato Francesco Fimmanò e Mario Miele, membro del Consiglio di amministrazione della Salernitana. Precisiamo subito che la Salernitana non c’entra niente e che i fatti contestati risalgono a quando Iervolino era proprietario dell’università telematica Pegaso. Come è bene precisare che sulla vicenda il giudice per le indagini preliminari ha rigettato le richieste delle misure cautelari, decisione confermata dal Riesame dopo l’appello proposto dal pubblico ministero. L’ufficio inquirente partenopeo ha chiesto il rinvio a giudizio per tutti gli indagati, l’udienza preliminare è fissata per il prossimo 24 novembre. Le altre quattro persone indagate sono il segretario generale del sindacato Cisal Francesco Cavallaro, il segretario generale del ministero del Lavoro Concetta Ferrari, Fabia D’Andrea, all’epoca dei fatti vice capo di gabinetto del ministro del Lavoro e Antonio Rossi, figlio del segretario generale del ministero del Lavoro. L’inchiesta della Guardia di Finanza riguarda presunte corruzioni commesse per ottenere il parere favorevole, già negato dal ministero, alla divisione del patronato Encal-Inpal in Encal-Cisal e Inpal conservandone però i vantaggi economici e patrimoniali. Secondo l’accusa Cavallaro avrebbe richiesto a Iervolino l’assunzione di Antonio Rossi, figlio della Ferrari, quale professore dell’Università Pegaso. Arriva anche la precisazione dell’università Pegaso: “si tratta di una vicenda precedente all’attuale gestione, per la quale è stata fornita piena collaborazione alla Procura, che ha qualificato Università Pegaso come parte lesa e si riserva di ricorrere in tutte le sedi a propria tutela”.

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